giovedì 2 dicembre 2010

Nobunny - First Blood (2010)



Nobunny - First Blood (2010)
[Goner Records]

Una promessa va mantenuta, quindi dato che nel week-end avevo promesso di "recensire" questo disco, voilà, eccolo quà. Per chi non lo sappia il simpatico Nobunny è un pazzo schizzofrenico ubriaco e drogato (certi video su youtube sono esilaranti) ma anche un coraggioso signore (?) che ama portare sul palco - esclusivamente in mutande e con una lercia maschera da coniglio - il suo sfrenato garage punk degli anni zero. Nobunny è sbattersene il cazzo di tutto, persino del tuo pubblico. Canzoni come "Nobunny Loves You" (da "Love Visions" 2008) sono brani che ho ascoltato fino alla nausea senza stancarmi e/o rendermene conto.
Quest' anno il nostro amico ci regala un nuovo disco che sa coinvolgere come "Love Visions" , ma che sa anche essere più pacato e meno sporco, che ti trascina in una danza fanciullesca amorevole e spensierata. Se dovesse piacervi e vi sentite grezzi, correte ad ascoltare subito "Love Visions"!

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Lo "Sperimentatore" geniale

Oggi ho ripescato il celebre disco "cLOUDDEAD - cLOUDDEAD" (2001), e ho re-intrapreso il viaggio che Yoni Wolf e i suoi compari avevano tracciato nel dare vita a quest' opera. Sto parlando di un sentiero sinuoso accompagnato da rappate da urlo, suoni astrali e desolanti, ma anche dissacranti stonature, e suoni (lo dico senza paura e vergogna) messi a cazzo (tanto di cappello per loro, che riescono benissimo a contenerli e a farli suonare perfettamente). La domanda che mi sono posto - ma che mi balza in mente quasi ogni volta in questi contesti- è: suonare stonati, creare rumori e fare i matti con i samples fanno di un gruppo/artista un genio? Per carità la sperimentazione è uno dei miei generi più ambiti e tra quelli che amo di più esplorare, ma ritengo pienamente che un limite, uno minimo stop (parlo per i "critici" e coloro che su internet giocano ad immedesimarsi in essi) debbano porselo. "cLOUDDEAD" è un gran bel disco come molti altri dischi sperimentali che toccano i campi di suono più disparati. Per esempio un disco come "The eternal Plague" dei Supreme Dicks (il primo recensito qui su wiwiwi) che è un miscuglio allucinante di trip psichedelici solitamente stonati, è un discone senza precedenti nel campo ma che è stato procreato per gioco e puro culo da parte della band. Ergo definire "geniali" i Supreme Dicks (come fa generalmente l' "ondarocker medio") è un errore, loro NON SANNO SUONARE, gli è uscita senza che lo volessero sta roba, senza sapere dove stavano andando; al contrario del "genio" che sa perfettamente a cosa va incontro, come arrivarci e farlo nel migliore dei modi, ed è appunto per questo che è considerato tale. Chi avrebbe il coraggio di paragonare i Supreme Dicks (come tanti altri) ai più celebri avanguardisti del calibro dei Residents (citati a caso per restare in tema) ?

domenica 28 novembre 2010

De La Soul - 3 Feet High And Rising (1989)


De La Soul - 3 Feet High And Rising (1989)
[TommyBoy]


Rilasciato nel '89 "3 Feet High And Rising" è l' opera meglio riuscita nonchè la prima del celebre trio "De La Soul". Lo scrissero alle superiori e fu pescato immediatamente da "Prince Paul" che glielo produsse all' istante. (Ho giusto sentito "Me Myself and I" su DeejayTV ieri sera!). E' un disco innovativo che è una vera chicca per gli appassionati della musica hih-hop; sia dal punto stilistico che musicale. I contenuti testuali non rispecchiano i canoni hip-hop del tempo, e parlano principalmente di sesso, amore ma soprattutto pace e armonia (per questo i tre furono ettichettati unusualmente come hippie). Le basi (davvero fighe) non sono altro che campionamenti di canzoni anni '60. Ascoltare per credere, "3 feet high and rising" docet.



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martedì 23 novembre 2010

Pixies - Surfer Rosa (1988)


Pixies - Surfer Rosa (1988)
[Elektra]



Sono stati loro quelli che hanno aperto le porte al grunge (soprattutto ai Nirvana--anche Kurt Cobain lo ha ammesso) e in questo disco lo si sente eccome. Suona decisamente alternativo per il tempo in cui è collocato, con motivetti scalzonati, di derivazione punk-new wave di stampo anni '80. Sinceramente non li ho apprezzati molto (più che altro per i leggeri spruzzi grunge, visto che non amo il "genere") ma sono certo che a molti amici/compagnidiscuola/conoscenti che leggono wiwiwi e ne sono pienamente dipendenti potranno apprezzare a pieno.
Loro arrivano da Boston, si sono formati nel 1986, sono dinamici, "Surfer Rosa" è il loro primo disco, signore e signori ecco a voi i Pixies!


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lunedì 22 novembre 2010

XTC - Drums & Wires (1979)


XTC - Drums & Wires (1979)
[Virgin]


Non so a chi sia già capitato di innamorarsi di un disco all' eccesso, di ascoltarlo infinite volte, e un giorno trovarlo in versione LP e riuscire a metterci sopra le zampe. La gioia vi assicuro che è infinita. Io oggi ho trovato e preso questo disco che adoro da tempo con tutto il mio cuore. XTC è eXcTaCy, è 1976, è amore ultraterreno, è Anthony Partrigde (ma anche Colin Moulding), è la rivoluzione dei Beatles, è Swindon. "Drums & Wires" è il terzo disco dei britannici XTC (dopo "White Music"e "Go 2") uscito per la Virgin nel 1979. Gli XTC sono considerati i "nuovi Beatles" e la loro musica è stata uno scoglio di riferimento dal quale sono partite moltissme band future. Questa è una perla (come la maggiorparte dei loro) pressochè unica, con un repertorio foltissimo e inimitabile.

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sabato 20 novembre 2010

The Stone Roses - The Stone Roses (1989)


The Stone Roses - The Stone Roses (1989)
[Silverstone]

Questo è un disco fondamentale della scena musicale inglese anni '90 (precisamente siamo a Manchester). Ovvero la mania del britpop (sì, è per la maggiorparte grazie agli "Stone Roses" se oggi possiamo ascoltare Oasis, Blur, Verve blablabla).Questo infatti è stato il primo fondamentale passo verso ciò che sarà la "british popular music": genere che avrà un boom pazzesco nel cuore degli anni '90 e che deriverà da una cultura non solo alternative rock ma anche dance e disco. Amatissimo da molti, vi prenderà con molta facilità, è solare, allegro, simpatico e brillante. Troverete davvero di tutto qui, da un primate Damon Albarn ai divertenti fratelli Gallagher.


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giovedì 18 novembre 2010

Arvo Pärt - Tabula rasa (1984)


Arvo Pärt - Tabula Rasa (1984)
[ECM]


Al giorno d' oggi spesso (da parte dei ragazzi) si attribuisce la musica classica alla gente di una certa età e questo è un clamoroso errore che compromette un corretto percorso musicale per molte persone. Oggi lascio qui un' opera che (senza essere presuntuoso) penso possa far cambiare idea a molti. Ergo ecco a voi Arvo Pärt.
Arvo Pärt è un vecchio estone (nato l' 11/09/1935) che si è occupato principalmente alla composizione di musica classica (in parte, ma non troppo, la sua figura è legata anche al minimalismo). Vi propongo un suo disco, facile da ascoltare e da intendere. Lo stile di Arvo Pärt infatti è prettamente scarno nonchè povero. Di solito emergono pochi strumenti suonati contemporaneamente nelle sue canzoni, dando vita ad uno stile molto semplice, ma nonostante tutto, molto carico di emotività. E' riuscito così a dimostrare come fosse possibile, tramite l' utilizzo di una strumentazione poco abbondante e armonie rudi, creare canzoni piene e cariche di significato, melodie dolcissime ma perfettamente sonanti.

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mercoledì 17 novembre 2010

Wire - 154 (1979)


Wire - 154 (1979)
[Automatic]


Dopo oltre 10 anni dallo sfociare del punk, i britannici "Wire" decidono di intraprendere una nuova strada, così dopo due dischi (di evoluzione più che altro) esce "154".
"154" è la bozza della giovane new wave nascente sul finire degli anni 70', ma con ancora qualche piccolo bagliore di punk (c'è anche del dark che sarà ripreso in futuro proprio dai "Cure") . La "sperimentazione" dei "Wire" non era ancora finita ed è ancora evidente in questo intrepido disco che a parer mio è favoloso. E' un' opera che cerca di scrollarsi di dosso gli ultimi rimasugli punk, e che
si fa largo a gran voce sui nascenti anni '80.
Un sound frastornante che si tuffa in un nuovo mondo e ci riesce benissimo.

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Autechre - Incunabula (1993)


Autechre - Incunabula (1993)
[Warp]

Dopo "Artificial Intelligence" è pressochè d' obbligo l' ascolto di quest' altro disco.
Sono gli "Autechre" [“awe-teh-ker”] (già presenti con 2 tracce nella compilation che ho precedente postato), un duo di Manchester che si è immedesimato in quest' opera (opera sì, sono 78 minuti) di Intelligent Techno. Anch' essi di matrice Warp (come anche "Boards of Canada" e "AFX").
Questo disco contiene la maggiorparte delle idee future degli anni '00 nell' ambito della musica ambient-techno.
Batterie sfasate, synth astrali, grugniti elettronici distorti e un bagaglio di suoni e rumori non da poco. Allaciate quindi le cinture e partite verso la volta celeste.

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martedì 16 novembre 2010

V/A - Artificial Intelligence (1992)


V/A - Artificial Intelligence (1992)
[Warp]

Correva l' anno '92 quando la Warp Records pubblicò il 6 giugno questa compilation di musica elettronica. Fu il passo fondamentale che diede il via a una rivoluzione all' interno della musica elettronica (già iniziata però nel 90', ma senza una particolare connotazione) che prese piede nei periodi successivi e alla quale venne appioppato il nome di IDM (Intelligence Dance Music o Intelligence Techno). Questo nome gli fu attribuito proprio dalla copertina di questo disco che divenne uno dei punti di riferimento del genere, dove si vede un robot comodo su una poltrona che ascolta musica.
Questo (sotto)genere è caratterizzato dalla confusionale ritmica cassa-rullante che si mescolano rendendo difficile la loro distinzione all' ascoltatore. In questo disco spiccano diversi artisti della Warp (non si possono non notare due giovani "Autechre"), la quale fu una storica procreatrice di musicisti elettronici di rilevante stampo.
Avete presente quei strasentiti loop anni 90' che trovate in Garageband? Qui ne troverete un' abbondante dose!


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lunedì 15 novembre 2010

The Cramps - Songs The Lord Taught Us (1980)


The Cramps - Songs The Lord Taught Us (1980)
[Zonophone / Emi]


Mi piacciono le cose frenetiche, ed è così che pubblico subito di getto in seguito alla prima,
la seconda (attesissimissima) recensione. Questo disco è decisamente più facile rispetto a quello pubblicato prima ed è ancora più facile innamorarsi di esso!
La parola chiave questa volta è "vodoobilly"! MA CHE E'? Bene, fate un salto sul finire degli anni 70', prendete un pentolone e buttateci dentro un pò di "rockabilly" anni 50', aggiungeteci un pizzico di garage e un' abbondante dose di punk crudo e primordiale: complimenti, avete ottenuto i Cramps! Dei tizi apparentemente simpatici (che capigliature divertenti!) quanto non bravissimi
musicisti (non è manco presente un bassista nella formazione del gruppo) ma pionieri di una folle ricetta superdivertente!
Questo è uno di quei dischi che sono più che d' obbligo, non ascoltarlo sarebbe seriamente un' eresia e un folle ondarocker medio potrebbe venire ad uccidervi.

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Supreme Dicks - The Emotional Plague (1996)


Supreme Dicks - The Emotional Plague (1996)
[homestead]

Inizio subito di colpo come un pugno nello stomaco con un disco che ho ascoltato oggi.
Disco stupendo, imperdibile, un trip malatissimo. Psichedelia quasi estrema, particolare.
Già da subito imbocchiamo sinuosi percorsi astrali lasciandoci trasportare da chitarre dissonanti e scordate, accompagnate ogni tanto da flauti, che ci fanno da guida, prendendo parte ad un' opera che ha un qualcosa di spaziale. Di lì a poco siamo al centro dell' universo in un vortice dove tutto è rumore.
E' infatti l' umorismo e l' inconsapevolezza dei "Supreme Dicks" (si intuisce solamente dal loro nome) a manovrare i fili di questo quandro dando vita a un' allucinazione constante.
Questo disco vi farà vedere la realtà deformata, dove il ritmo e il suono si perdono e si confondono costantemente.

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Le origini

Ebbene sì. Con questo post inauguro ufficialmente "WIWIWI" ovvero il mio blog dove pubblicherò dischi, chicche, perle, chiamateli come volete che ascolterete e adorerete fino alla fine.
Non sono nessuno, sono un dilettante e ci provo lo stesso.

Perchè non riuscirete più a fare a meno di "WIWIWI".